Automazione intelligente: le principali funzionalità delle piattaforme leader di mercato

Negli ultimi anni l’automazione dei processi ha attraversato un’evoluzione significativa, trasformandosi da semplice supporto operativo a vero e proprio motore della trasformazione digitale. Non si parla più solo di riduzione dei costi o eliminazione delle attività ripetitive, ma della capacità di costruire ecosistemi di intelligent automation, scalabili e integrati.
Non si tratta solo di automatizzare compiti, ma di ripensare il modo in cui i processi vengono eseguiti, monitorati e migliorati grazie a soluzioni che uniscono RPA, workflow automation, AI e gestione intelligente dei documenti.
Automazione oggi: tra RPA, workflow e AI
La Robotic Process Automation è il pilastro su cui si costruisce la maggior parte dei progetti di automazione. Si tratta di software bot progettati per eseguire in autonomia attività ripetitive, seguendo le stesse logiche operative di un utente umano e interagendo con applicazioni legacy, interfacce web o sistemi gestionali.
Funzionalità essenziali:
- Automazione dei task ripetitivi: inserimento dati, controlli, verifiche, trasferimento informazioni tra sistemi.
- Orchestrazione dei bot: pianificazione, esecuzione, monitoraggio centralizzato.
- Scalabilità: capacità di gestire picchi di lavoro distribuendo i bot su più ambienti.
- Governance e sicurezza: audit trail, controllo degli accessi, gestione delle credenziali con vault sicuri.
- Resilienza operativa: rilevamento errori, retry, logging strutturato.
Negli ultimi anni, tuttavia, le principali piattaforme di RPA si sono evolute diventando veri e propri ecosistemi di automazione, integrando componenti di Business Process Automation (BPA), strumenti di analisi e monitoraggio dei processi, funzionalità di orchestrazione e, sempre più spesso, moduli di intelligenza artificiale. Questo ampliamento delle capacità permette alle aziende non solo di automatizzare singoli task, ma di intervenire sull’intero flusso operativo, ottimizzandolo e rendendolo più scalabile.
In questo scenario rientrano le tecnologie più adottate oggi dalle imprese, ciascuna con un’identità precisa e un ruolo ben definito nel percorso di automation. Alcune piattaforme sono specializzate nella gestione dei processi complessi e nella loro orchestrazione, altre eccellono nell’integrazione con tool di produttività, altre ancora si distinguono per la capacità di estendere le funzionalità di automazione tramite AI generativa e machine learning. Le piattaforme più mature offrono un approccio “enterprise-grade”, con strumenti utili per supervisionare ambienti complessi e garantire continuità operativa.
Le principali piattaforme di automazione intelligente e le loro caratteristiche
UiPath
Nata come piattaforma RPA, UiPath è oggi una suite completa di automazione che integra componenti per process mining, orchestrazione, AI e sviluppo low-code.
L’ambiente di sviluppo modulare (Studio, StudioX, Assistant) permette a sviluppatori e business user di creare automazioni adatte al proprio livello di competenza, mentre AI Center consente di incorporare modelli di machine learning direttamente nei workflow. Con Document Understanding UiPath gestisce documenti complessi, non strutturati o semi-strutturati, combinando OCR, AI e regole di convalida. Le funzionalità di Process Mining e Task Mining aiutano invece le aziende a individuare colli di bottiglia, mappare i comportamenti reali dei processi e indirizzare la roadmap di automazione su basi oggettive. Il tutto orchestrato da UiPath Orchestrator, che centralizza governance, sicurezza, code e monitoring.
Negli ultimi anni UiPath sta evolvendo sempre di più verso un approccio orientato all’automation intelligence, che supera il paradigma del “bot che replica l’operatore”: automazioni più adattive, capaci di prendere decisioni contestuali grazie all’AI e di collaborare con gli utenti nella gestione dei casi e dei flussi operativi. In questo percorso si inserisce anche UiPath Maestro, una componente pensata per supportare scenari più agentici e collaborativi. Le funzionalità AI generative recentemente introdotte permettono agli utenti di interagire con i processi tramite linguaggio naturale, anticipando un modello di intelligent automation più autonomo e proattivo.
Microsoft Power Automate
Parte della suite Microsoft Power Platform, Power Automate si concentra sull’automazione dei flussi di lavoro in cloud e on-premise. Offre una vasta gamma di connettori pronti all’uso che permettono di integrare facilmente applicazioni e servizi aziendali, con un allineamento naturale verso Microsoft 365, Dynamics, Teams e Azure. Questo lo rende uno strumento efficace per semplificare l’operatività quotidiana e automatizzare processi ricorrenti.
Grazie a funzionalità avanzate come AI Builder e Copilot Studio, Power Automate consente di arricchire i flussi con componenti di intelligenza artificiale e di creare automazioni conversazionali. Inoltre, con Power Automate Desktop è possibile gestire scenari RPA anche su sistemi locali, ampliando il perimetro di automazione.
In un mercato che si sta orientando sempre più verso logiche di Agentic AI e modelli di collaborazione agente-uomo, il valore di Power Automate non risiede solo nella capacità di sostituire attività manuali, ma nella possibilità di attivare queste nuove forme di collaborazione. Sempre più aziende adottano modelli operativi “BOAT-oriented”, nei quali l’automazione intelligente non è più un insieme di task eseguiti da bot, ma un ecosistema in cui agenti AI, utenti business e workflow condividono lo stesso ambiente operativo.
Power Automate sta evolvendo rapidamente in questa direzione: tramite vibe coding e interazioni in linguaggio naturale, gli utenti possono descrivere cosa vogliono ottenere e l’agente AI crea, modifica o migliora automaticamente i flussi. Questo non solo permette di progettare e orchestrare workflow in modo molto più intuitivo e semplifica l’adozione dell’automazione, ma abilita scenari in cui agenti intelligenti e persone collaborano in modo continuo, dinamico e scalabile.
Automation Anywhere
Automation Anywhere è una piattaforma cloud-native pensata per scalare rapidamente e supportare ambienti distribuiti. La Control Room centralizza orchestrazione, governance e sicurezza, mentre strumenti come IQ Bot portano intelligenza avanzata nel document processing attraverso ML, classificazione automatica e riconoscimento adattivo dei contenuti.
La natura cloud della piattaforma facilita la gestione di grandi volumi e la scalabilità orizzontale, rendendola adatta a contesti con esigenze di crescita dinamica. Gli embedded AI Services aiutano a trasformare l’approccio RPA tradizionale in un modello di automazione intelligente, capace di reagire dinamicamente ai dati e alle eccezioni.
Come per altri vendor, anche Automation Anywhere si sta muovendo verso un paradigma in cui la RPA diventa solo un tassello di un ecosistema più ampio. La piattaforma punta su agenti autonomi che collaborano con i team operativi, gestiscono eccezioni, rilevano anomalie e suggeriscono azioni, facendo evolvere l’automazione da semplice “esecuzione meccanica” a componente cognitiva del processo.
Tungsten Automation
Tungsten Automation è forte nelle aree di document processing e process automation. Supporta l’automazione dei flussi di lavoro di back-office e offre strumenti avanzati per riconoscere e interpretare documenti e immagini con precisione, per estrarre, classificare e validare i dati in modo automatico e intelligente, riducendo errori e tempi di gestione. Tutto questo è integrato con funzionalità di RPA, così da poter orchestrare processi complessi senza intervento manuale.
Tungsten Automation è storicamente specializzata nel document processing avanzato e continua a essere una delle piattaforme più solide per la gestione intelligente dei contenuti. Offre strumenti per riconoscere, interpretare, classificare ed estrarre informazioni da documenti complessi, immagini e moduli, riducendo drasticamente i tempi di gestione e l’errore umano.
La piattaforma combina RPA, workflow e intelligenza artificiale per orchestrare processi completi end-to-end, soprattutto nei flussi di back-office, finance, operations e customer onboarding. La sua forza risiede nella capacità di trasformare documenti in dati affidabili, integrabili e immediatamente disponibili per altri sistemi o automazioni.
In ottica evolutiva, Tungsten si sta allineando alla tendenza del mercato verso l’automazione agentica, potenziando i propri servizi AI per rendere i processi più autonomi e capaci di prendere decisioni contestuali basate sui dati estratti. In questo modello, l’automazione non si limita più a “leggere documenti”, ma diventa parte di un flusso decisionale intelligente che supporta gli utenti nella comprensione, validazione e gestione dei casi complessi.
Low-code e workflow automation
Accanto alla RPA, i moderni ecosistemi di automazione intelligente includono strumenti di workflow automation e low-code, che consentono di modellare processi complessi e collegare attività umane e automatizzate.
Funzionalità chiave:
- Modellazione visuale dei processi: design intuitivo dei flussi in logica drag-and-drop.
- Gestione task e approvazioni: notifiche, assegnazioni, SLA, regole personalizzate.
- Connettori nativi: integrazioni predefinite con CRM, ERP, applicazioni cloud, database.
- Citizen development controllato: strumenti che permettono a utenti di business di creare automazioni sotto governance IT.
- Monitoraggio e analytics di processo: KPI dei workflow, tempi di completamento, colli di bottiglia.
Appian
Appian è una piattaforma low-code di Process Automation focalizzata su processi complessi, case management e applicazioni enterprise end-to-end. La sua forza risiede nella capacità di modellare workflow articolati che combinano attività umane, automazioni software, integrazioni con sistemi esterni e gestione dei dati in un unico ambiente.
La piattaforma integra strumenti di RPA, AI, regole decisionali e gestione dei casi (BPM), offrendo alle aziende una vista completa del processo (da qui il termine BOAT - Business Orchestration & Automation Technology, coniato da Gartner) Questo la rende ideale per scenari in cui è necessario orchestrare diverse unità operative, coordinare eccezioni e mantenere alta la visibilità sul ciclo di vita del processo.
Appian si sta evolvendo verso un approccio in cui i workflow non sono più semplici percorsi lineari, ma spazi collaborativi in cui operatori, bot e agenti AI interagiscono e si distribuiscono il lavoro in modo dinamico. Con l’integrazione di componenti generative, la piattaforma permette agli utenti di creare regole, modificare processi o interrogare i dati tramite linguaggio naturale, avvicinandosi al paradigma dell’automazione autonoma che apprende dal contesto e suggerisce miglioramenti continui.
Come scegliere?
Ogni tecnologia ha punti di forza specifici, ma la domanda chiave non è “quale tool scegliere?”, bensì “quale processo stiamo cercando di migliorare?”. La maturità dell’organizzazione, il panorama applicativo esistente, i requisiti di sicurezza e la visione di lungo periodo sono gli elementi che guidano la scelta, perché le tecnologie evolvono a una velocità tale che ciò che oggi è leader potrebbe essere obsoleto tra pochi anni. L’approccio corretto è partire da criteri concreti e misurabili, legati soprattutto ai processi aziendali e agli obiettivi strategici.
Il primo elemento da considerare è che cosa si vuole ottenere: non tutte le automazioni sono uguali e non tutti i processi richiedono lo stesso livello di complessità. Alcuni flussi sono molto lineari e possono essere gestiti con strumenti di workflow; altri, più articolati, richiedono orchestrazione, integrazione dati, gestione dei casi e capacità cognitive. Per questo è fondamentale analizzare gli obiettivi di business e il tipo di processo che si intende ottimizzare, valutando se l’automazione deve ridurre tempi, eliminare errori, migliorare la conformità o creare nuovi modelli operativi.
Un secondo aspetto è la compatibilità con l’architettura IT esistente. Ogni azienda ha già un ecosistema di applicazioni, ERP, database e servizi cloud: la piattaforma di automazione deve potersi integrare in questo scenario, non sostituirlo. Questo significa verificare la disponibilità di connettori, API, capacità di integrazione con sistemi legacy e possibilità di orchestrare processi end-to-end senza creare nuovi silo tecnologici.
Va poi considerata la maturità digitale dell’organizzazione. Un’azienda che sta iniziando il percorso di automazione avrà esigenze molto diverse rispetto a un’organizzazione già abituata a lavorare con workflow complessi o bot RPA. La scelta dello strumento deve quindi essere sostenibile: troppo avanzato rischierebbe di creare resistenze e non essere adottato; troppo semplice non accompagnerebbe la crescita.
Un altro parametro è il livello di scalabilità necessario. Alcuni progetti nascono per automatizzare un volume molto alto di transazioni o per coinvolgere più dipartimenti: in questi casi serve una piattaforma capace di crescere nel tempo, gestire carichi significativi, orchestrare più automazioni contemporaneamente e garantire performance costanti.
Non meno importante sono i temi della governance e della sicurezza. Le automazioni operano su dati sensibili, accedono a sistemi critici e possono influenzare direttamente i flussi operativi. È quindi indispensabile disporre di strumenti che garantiscano audit, controlli, gestione dei ruoli, visibilità centralizzata e conformità alle policy aziendali.
Infine, un fattore sempre più decisivo è la presenza di moduli di intelligenza artificiale, già integrati o integrabili in futuro. L’AI permette di estendere l’automazione intelligente verso attività non strutturate come l’analisi di documenti, la classificazione di contenuti, il riconoscimento di pattern o la gestione di casi complessi. Scegliere una piattaforma predisposta a integrare questi componenti significa investire non solo per un bisogno attuale, ma per una roadmap di automazione più matura.
Il ruolo di OT Consulting
In un panorama complesso, in cui le tecnologie cambiano rapidamente e i processi aziendali diventano sempre più interconnessi, il ruolo di OT Consulting è quello di fornire un punto di orientamento. Aiutiamo le aziende a leggere i propri processi, a definire una roadmap realistica e a valutare quali tecnologie possano generare valore tangibile, oggi e nel tempo.
Il nostro approccio parte sempre dal processo, non dal tool. Analizziamo il contesto operativo, identifichiamo colli di bottiglia, inefficienze e opportunità e costruiamo un percorso di automazione che sia sostenibile, misurabile e coerente con la strategia aziendale. Questo permette di evitare soluzioni isolate o interventi tecnici non allineati al business, favorendo invece una trasformazione graduale e scalabile. Ogni progetto diventa così un tassello di un percorso più ampio, pensato per accompagnare l’organizzazione verso modelli operativi più efficienti e intelligenti.
Se la tua azienda sta valutando un percorso di automation o vuoi potenziare ciò che già esiste, il punto di partenza più efficace è comprendere a fondo i processi e le funzionalità che vuoi trasformare. Da qui possiamo costruire insieme una strategia che abbia davvero un impatto, in grado di evolvere insieme al business.
